domenica 9 maggio 2010

2012: cosa ci dice la scienza



Gli scienziati hanno scoperto che la Corrente del Golfo, (quella potente corrente oceanica calda di vitale importanza per la mitigazione del clima nei paesi europei che si affacciano sull'Oceano Atlantico che nasce in prossimità del golfo del Messico), si è affievolita.
A mano a mano che il riscaldamento globale farà aumentare la temperatura del pianeta, molti climatologi temono che l'afflusso di grandi quantità di acqua dolce liberata dal disgelo della coltre glaciale della Groenlandia e di altre regioni, sia in grado di bloccare la “corrente sincronica” esponendo molte nazioni al gelo.

Uno studio dettagliato delle correnti nell'oceano Atlantico ha rivelato che nel novembre del 2004 un braccio delle corrente del Golfo si è fermato all'improvviso per una decina di giorni senza spiegazione.

I monitoraggi dei ricercatori hanno anche dimostrato che il gigantesco volume della corrente solitamente equivalente a circa sessanta flussi del Rio delle Amazzoni è drasticamente sceso.
Il flusso della circolazione delle correnti nell'Atlantico si era ridotto di circa sei milioni di tonnellate al secondo dal 1957 al 1998, come già rilevato dagli studi del prof.
Harry Bryden del National Oceanography Center a Southampton.
Sedici stazioni di rilevamento subacquee, distribuite a diverse profondità nell'Atlantico, tra la Florida e il Nord Africa, hanno confermato che la tendenza persiste, anche se ultimamente si osserva una leggera ripresa. Rimane, però quello stop inspiegabile nel millenario moto della corrente del Golfo.

Gli scienziati concordano sul fatto che la nuova era glaciale non arriverà da un giorno all'altro ma dilazionata nel tempo.
Senza questa barriera protettiva le temperature medie delle coste europee crollerebbero in qualche caso anche di 10 gradi.
Si calcola che se la corrente del Golfo rimane debole come adesso, in un decennio la Gran Bretagna diventerà più fredda di un grado, mentre uno stop definitivo porterebbe a un crollo di 6 gradi in vent'anni.

Se tale evento dovesse ripetersi nuovamente per più giorni i danni climatici saranno incalcolabili quindi bisogna dar vita al più presto ad una nuova rivoluzione industriale attraverso l'impiego delle energie alternative prima che sia troppo tardi!Ipoteticamente parlando dalla glaciazione si potrebbero salvare per quanto riguarda l'Italia solo alcune regioni del Nord Ovest protette dalla catena alpina: un baluardo della natura anch'esso da tutelate dallo scempio dell'uomo in quanto un suo deterioramento in particolare la parte occidentale (alpi Marittime, Cozie e Graie) consentirebbe alla massa di aria fredda di valicarle impedendo magari anche la nascita del vento di Fon battezzato il "dottore" della rosa dei venti per le sue molteplici qualità.
Non è poi così assurdo immaginare che in un futuro, vicino o lontano che sia, la Terra si troverà ad affrontare la sua sesta era glaciale.

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