lunedì 20 dicembre 2010

U.F.O. Milan's skys

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mercoledì 19 maggio 2010

video 2012: fine del mondo (5-5)

video 2012: fine del mondo (4-5)

video 2012: fine del mondo (3-5)

video 2012: fine del mondo (2-5)

Video 2012 di History Channel

DALL'EDDA POETICA VÖLUSPÁ

DALL'EDDA POETICA: VÖLUSPÁ

La Völuspá è il gioiello dell'Edda poetica, il primo dei due monologhi che aprono il grande

canzoniere. Opera di un poeta islandese di vigoroso talento, ancorché pagano, vissuto probabilmente intorno alla prima metà del X secolo, la Völuspá si configura come la visione di una sinistra profetessa [Völva] cheÓðinn ha evocato affinché riveli per intero la sapienza nordica, i segreti delle cose primordiali e i destini del mondo. E così, in una sessantina di strofe, la Veggente disegna la creazione dell'universo, racconta dell'età dell'oro e della guerra che oppose gli Æsir ai Vanir, narra della morte di Baldr, vola dalle fonti del destino ai dirupi infernali, dalle radici del frassino Yggdrasill ai confini del mondo, per concludersi col terrificante racconto della distruzione, e quindi della rinascita, dell'universo. La Völuspá si configura insomma come una vera e propria summa mythologiæscandinava. Tra balenii epocali e schegge d'apocalisse, è senza alcun dubbio uno più bei poemi mitologici di ogni tempo e di ogni paese.


LA PROFEZIA DELLA VEGGENTE


Tre galli annunciano ilragnarök

42

Sat þar á haugi
ok sló hörpu
gýgjar hirðir,
glaðr Eggþér;
gól of hánum
í gaglviði
fagrrauðr hani,
sás Fjalarr heitir.

Là siede sul colle
e suona l'arpa
il custode della gigantessa
il lieto
Eggþér.
Canta vicino a lui
nel bosco degli uccelli
un gallo rosso splendente
che Fjalarr è chiamato.

43

Gól of ásum
Gollinkambi,
sá vekr hölða
at Herjaföðrs,
en annarr gól
fyr jörð neðan
sótrauðr hani
at sölum Heljar.

Canta tra gli Æsir
Gullinkambi,
gli eroi ridesta
nella dimora di
Herjaföðr.
Ma un altro ancora canta
giù sotto terra,
gallo rosso fuliggine
nelle sale di
Hel.

44

Geyr Garmr mjök
fyr Gnipahelli,
festr mun slitna,
en freki rinna,
fjölð veitk fræða,
framm sék lengra
of ragna rök,
römm sigtíva.

Feroce latra Garmr
dinanzi a
Gnipahellir:
i lacci si spezzeranno
e il lupo correrà.
Molte scienze ella conosce:
da lontano scorgo
il destino degli dèi,
possenti divinità di vittoria.

Gli ultimi giorni

45

Bræðr munu berjask
ok at bönum verðask,
munu systrungar
sifjum spilla,
hart 's í heimi,
hórdómr mikill,
skeggöld, skalmöld,
skildir klofnir,
vindöld, vargöld,
áðr veröld steypisk
mun engi maðr
öðrum þyrma.

Si colpiranno i fratelli
e l'un l'altro si daranno la morte;
i cugini spezzeranno
i legami di parentela;
crudo è il mondo,
grande l'adulterio.
Tempo d'asce, tempo di spade,
gli scudi si fenderanno,
tempo di venti, tempo di lupi,
prima che il mondo crolli.
Neppure un uomo
un altro ne risparmierà.

Il richiamo del corno

46

Leika Míms synir,
en mjötuðr kyndisk
at enu gamla
Gjallarhorni,
hátt blæss Heimdallr,
horn 's á lopti;
mælir Óðinn
við Mímis höfuð.

S'agitano i figli diMímir;
si compie il destino
al suono del possente
Gjallarhorn.
Forte soffia
Heimdallr
nel corno che sporge,
mormora
Óðinn
con la testa di
Mímir.

47

Skelfr Yggdrasils
askr standandi,
ymr aldit tré,
en jötunn losnar;
hræðask allir
á helvegum
áðr Surtar þann
sevi of gleypir.

Trema Yggdrasill
il frassino eretto,
scricchiola l'albero antico
quando si scioglie il gigante.
Tutti temono
sulla strada degli inferi,
che la stirpe di
Surtr
li inghiotta.

48

Hvat 's með ásum?
hvat 's með álfum?
gnýr allr Jötunheimr,
æsir 'ro á þingi,
stynja dvergar
fyr steindurum
veggbergs vísir.
Vituð ér enn eða hvat?

Cosa incombe sugliÆsir?
Cosa incombe sugli elfi?
Risuona tutto
Jötunheimr,
gli dèi sono a consiglio.
Gemono i nani
dinanzi alle porte di pietra,
esperti di rocce scoscese.
Che altro tu sai?

49

Geyr Garmr mjök
fyr Gnipahelli,
festr mun slitna,
en freki rinna,
fjölð veitk fræða,
framm sék lengra
of ragna rök,
römm sigtíva.

Feroce latra Garmr
dinanzi a
Gnipahellir:
i lacci si spezzeranno
e il lupo correrà.
Molte scienze ella conosce:
da lontano scorgo
il destino degli dèi,
possenti divinità di vittoria.

L'attacco dei giganti

50

Hrymr ekr austan,
hefsk lind fyrir,
snýsk Jörmungandr
í jötunmóði;
ormr knýr unnir,
en ari hlakkar,
slítr nái niðfölr;
Naglfar losnar.

Da oriente vieneHrymr,
regge lo scudo innanzi.
Si attorce
Jörmungandr
nella furia dei giganti.
Il serpente flagella le onde,
mentre l'aquila stride.
Strazia i cadaveri, livida.
Naglfar salpa.

51

Kjöll ferr austan,
koma munu Múspells
um lög lyðir,
en Loki styrir;
fara fífls megir
með freka allir,
þeim er bróðir
Býleipz í för.

Una chiglia avanza da est:
verranno di
Múspell
sul mare le genti,
e
Loki tiene il timone.
Avanza l'armata dei mostri
e il lupo è in testa.
e con loro è il fratello
di
Býleistr che avanza.

52

Surtr ferr sunnan
með sviga lævi,
skínn af sverði
sól valtíva;
grjótbjörg gnata,
en gífr rata,
troða halir helveg,
en himinn klofnar.

Surtr viene da sud
col veleno dei rami.
Il sole splende
sulla spada degli dèi guerrieri.
Le rocce si fendono,
si accasciano gigantesse:
gli uomini prendono la via degli inferi,
il cielo si schianta.

Il crepuscolo degli dèi

53

Þá kømr Hlínar
harmr annarr framm,
es Óðinn ferr
við ulf vega,
en bani Belja
bjartr at Surti;
þá mun Friggjar
falla angan.

Ecco viene a Hlín
un altro dolore,
quando
Óðinn viene
a combattere col lupo,
e l'uccisore di
Beli
splendente contro
Surtr;
allora di
Frigg
la gioia cadrà.

54

Geyr Garmr mjök
fyr Gnipahelli,
festr mun slitna,
en freki rinna.

Feroce latra Garmr
dinanzi a
Gnipahellir:
i lacci si spezzeranno
e il lupo correrà.

55

Þá kømr enn mikli
mögr Sigföður,
Víðarr vega
at valdýri;
lætr hann megi Hveðrungs
mund of standa
hjör til hjarta;
þá 's hefnt föður.

Ecco viene il grande
figlio di
Sigföðr,
Víðarr a combattere
quel mangiatore di cadaveri;
ed egli al figlio di
Hveðrungr
con entrambe le mani la spada
conficca fino al cuore.
Così il padre è vendicato.

56

Þá kømr enn mæri
mögr Hlöðvinjar
gengr Óðins sonr
ormi mæta.
Drepr af móði
Miðgarðs véurr;
munu halir allir
heimstöð ryðja;
gengr fet níu
Fjörgynjar burr
neppr frá naðri,
níðs ókvíðinn.

Ecco viene il famoso
figlio di
Hlóðyn,
s'avanza il figlio di
Óðinn
a contrastare il serpente.
Con ira lui colpisce
il difensore di
Miðgarðr.
Gli uomini tutti
sgombreranno il mondo.
Nove passi indietreggia
il figlio di
Fjörgyn,
muore lontano dal serpe
che disonore non teme.

La fine del mondo

57

Sól tér sortna,
sigr fold í mar,
hverfa af himni
heiðar stjörnur;
geisar eimi
ok aldrnari;
leikr hár hiti
við himin sjalfan.

Il sole si oscura
la terra sprofonda nel mare,
scompaiono dal cielo
le stelle lucenti.
Sibila il vapore
con quel che alimenta la vita,
alta gioca la vampa
col cielo stesso.

58

Geyr Garmr mjök
fyr Gnipahelli,
festr mun slitna,
en freki rinna,
fjölð veitk fræða,
framm sék lengra
of ragna rök,
römm sigtíva.

Feroce latra Garmr
dinanzi a
Gnipahellir:
i lacci si spezzeranno
e il lupo correrà.
Molte scienze ella conosce:
da lontano scorgo
il destino degli dèi,
possenti divinità di vittoria.

Rinascita del mondo: la nuova età dell'oro

59

Sér hon upp koma
öðru sinni
jörð ór ægi
iðjagræna;
falla forsar,
flýgr örn yfir,
sás á fjalli
fiska veiðir.

Affiorare lei vede
ancora una volta
la terra dal mare
di nuovo verde.
Cadono le cascate,
vola alta l'aquila,
lei che dai monti
cattura i pesci.

60

Finnask æsir
á Iðavelli
ok of moldþinur
mátkan dæma,
[ok minnask þar
á megindóma]
ok á Fimbultýs
fornar rúnar.

Si ritrovano gli Æsir
in
Iðavöllr,
e del serpente intorno al mondo
possente, ragionano,
[e rammentano là
le grandi imprese,]
e di
Fimbultýr
le antiche rune.

61

Þar munu eptir
undrsamligar
gollnar töflur
í grasi finnask,
þærs í árdaga
áttar höfðu.

Lì di nuovo
meravigliose
le scacchiere d'oro
si ritroveranno nell'erba.
Eran quelle che anticamente
avevano posseduto.

62

Munu ósánir
akrar vaxa;
böls mun alls batna
mun Baldr koma;
búa Höðr ok Baldr
Hropts sigtoptir
vel valtívar,
vituð ér enn eða hvat?

Cresceranno non seminati
i campi;
ogni male guarirà,
farà ritorno
Baldr.
Abiteranno
Höðr eBaldr
le vittoriose rovine di
Hroptr,
felici dèi guerrieri.
Che altro tu sai?

63

Þá kná Hǿnir
hlautvið kjósa
ok burir byggva
bræðra tveggja
vindheim víðan.
Vituð ér enn eða hvat?

Allora Hǿnir
l'aspersorio sceglierà,
e i figli abiteranno
dei due fratelli
l'ampio mondo del vento.
Che altro tu sai?

64

Sal sér hon standa
sólu fegra,
golli þakðan,
á Gimléi;
þar skulu dyggvar
dróttir byggva
ok of aldrdaga
ynðis njóta.

Vede lei una corte levarsi
del sole più bella,
d'oro ricoperta,
in
Gimlé.
Lì abiteranno
schiere di valorosi
ed eternamente
gioiranno felici.

Il giudizio finale

65

[Þá kømr enn ríki
at regindómi
öflugr ofan,
sá 's öllu ræðr.]

[Allora viene il potente
al suo regno,
il forte dall'alto
che tutto governa.]

66

Þar kømr enn dimmi
dreki fljúgandi,
naðr fránn neðan
frá Niðafjöllum;
berr sér í fjöðrum
flýgr völl yfir
Níðhöggr nái;
nú mun hon sökkvask

E viene di tenebra,
il drago che vola,
il serpe scintillante
dai monti
Niðafjöll.
Porta tra le sue ali,
sulla pianura vola,
Níðhöggr, i morti.
Ora lei si inabissa.

lunedì 10 maggio 2010

LE PROFEZIE DELLA MÓRRÍGAN

1 - L'ANNUNCIO DELLA VITTORIA

Appena la seconda battaglia di Mag Tuired ebbe fine e furono eliminati i cadaveri, la Mòrrìgan figlia di Ernmass si recò sulle alture regali di Ériu e fra le schiere dei síde, andò ai laghi più importanti e alle foci dei fiumi per raccontare del grande scontro eannunciare la vittoria delle Tùatha Dé Danann.

Fu così che la Badb narrò le alte imprese che erano state compiute.

PRIMA PROFEZIA:
Le domandarono: Che storia hai per noi?
Ed essa cantò:
Pace fino al cielo.
Cielo giù sulla terra.
Terra sotto il cielo.
Forza in ognuno.
Una tazza ricolma
piena di miele;
idromele in abbondanza.
Estate nell'inverno,
la lancia sullo scudo;
lo scudo sul pugno.
Un possente accampamento:
il lamento è bandito.
Il vello dalle pecore;
bosco in rigoglio;
corna del bestiame:
recinto sulla terra.
Fronde sugli alberi:
un ramo si piega
pesante per la crescita.
Salute a un figlio,
figlio sulle spalle,
collo del toro,
toro da macello.
Groviglio di alberi,
legna per il fuoco.
Fuoco desiderato.
Un masso sul terreno,
muggiti dalle mucche
il Bóann nel suo corso.
Corso assai lungo,
alla foce l'azzurra corrente in primavera,
in autunno matura il grano.
Sostegno alla terra:
terra con coste taglienti;
Forza eterna ai boschi
durevoli e vasti.
Che storia hai per noi?
Pace fino al cielo.

SECONDA PROFEZIA:
Poi la Mórrígan profetizzò la fine del mondo e predisse tutti i mali che sarebbero sopraggiunti e tutte le malattie e tutte le vendette. E innalzò questo canto:
Vedrò un mondo
che non mi sarà caro:
estate senza fiori,
mucche senza latte,
donne senza pudore,
uomini senza valore,
conquiste senza un re...
Boschi senza alberi,
mari senza frutto...
Iniqui giudizi degli anziani,
falsi precedenti dei giudici.
Ogni uomo un traditore,
ogni giovane un ladro.
Il figlio entrerà nel letto del padre,
il padre entrerà nel letto del figlio,
ognuno sarà cognato di suo fratello...
Un'età empia.
Il figlio tradirà suo padre,
la figlia tradirà sua madre...


Cosa, invece, ne pensano i metereologi

Il meteorologo Madrigali: l'inverno 2010 conferma la teoria di un'era glaciale imminente

Roberto Madrigali trova nei mesi trascorsi un'ulteriore conferma della propria teoria: la Terra si avvia verso una nuova glaciazione

Dai rilevamenti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) l'inverno 2010 si classifica tra i più piovosi degli ultimi due secoli, al 23mo posto dal 1800 a oggi, preceduto solo dal 2009 se si considerano gli anni successivi al 1980. In Inghilterra è stato addirittura il più freddo dal 1979 anche se, a livello globale si colloca al 52mo posto tra i più caldi degli ultimi due secoli.
Il meteorologo toscano
Roberto Madrigali, noto per aver elaborato una teoria climatica fuori dal coro, sfida l'allarme sul riscaldamento globale.
«Abbiamo avuto un inverno caratterizzato da un tempo decisamente più perturbato rispetto, ad esempio, al decennio degli anni '80 - '90, anni in cui si assisteva al permanere di alta pressione per lunghi periodi. Precipitazioni record, nevicate, navi intrappolate dai ghiacci .... sono dati che dovrebbero far riflettere».
«Oggi, l’analisi del quadro meteorologico invernale rivela un'evoluzione della corrente a getto (jet stream) dell'atmosfera che, coadiuvata da un energico vortice polare in espansione, conduce fino alle basse latitudini irruzioni artiche e perturbazioni».
«Il clima della terra ha sempre subito variazioni cicliche. Periodi freddi si sono alternati con altri più caldi.
Oggi ci troviamo di fronte a un'inversione di tendenza rispetto ai decenni passati e l'inverno 2010 conferma il trend: si sta evidenziando una chiara offensiva della grande circolazione generale dell’atmosfera, rivolta senza mezzi termini, ad un raffreddamento progressivo ed inesorabile. Queste ed altri variabili ci confermano che la Terra è avviata alla sua fase climatica terminale, scandita da un grande variabilità termica, tipica dell'era interglaciale».
Se così fosse, il 2010 a che punto dell'era interglaciale si colloca?
«Stiamo attraversando la parte finale dei circa 12.000 anni che caratterizzano la durata di un'era interglaciale. Al punto in cui siamo giunti, ogni nuovo intervallo verso il freddo potrebbe essere quello scatenante l'avvio di una
nuova era glaciale, causando l'innesco del 'punto di non ritorno'».

Gli oceani del pianeta ricoprono circa il 70% della superficie della Terra. Il volume del mare è immenso e contiene molto calore. Parte di questo calore per opera delle correnti marine è trasferito dalle aree calde vicino all’Equatore ad aree più fredde a nord e a sud. Questo trasporto di calore è essenziale per le condizioni climatiche e meteorologiche nelle aree più fredde, poiché esse ricevono proprio dalle correnti marine la maggior parte del calore. Le condizioni climatiche e meteorologiche sono determinate generalmente dagli oceani.

La Corrente del Golfo porta calore nel Nord Atlantico ed ha un impatto considerevole sul clima europeo. La salinità della Corrente del Golfo è una precondizione fondamentale per consentire la formazione di acque profonde nel Norskhavet / Mare del Nord e nel Groenlandshavet / Mare della Groenlandia.

Le condizioni climatiche e meteorologiche in Europa dipendono molto dalla Corrente del Golfo che dal mare al largo della Florida porta calore al Nord Europa raggiungendo prima l’Islanda, poi le isole Faroer e il nord della Norvegia. In queste parti dell’Oceano Atlantico l’atmosfera è riscaldata dalla Corrente del Golfo. L’aria calda soffia attraverso l’Europa con venti da ovest. Per questo motivo l’Europa ha inverni più miti.

Ma perché le acque calde vengono portate così a nord? La spiegazione risiede nel fenomeno della formazione di acque profonde nel Nord dell’Atlantico.

Nel Mare del Nord e nel Mare della Groenlandia, l’acqua di superficie discende per diversi chilometri fino a raggiungere il fondo dell’oceano per poi dirigersi nuovamente verso sud. La discesa dell’acqua di superficie determina l’arrivo di nuova acqua di superficie da sud. Questa corrente da sud è la Corrente del Golfo.

La formazione di acque profonde nel Nord Atlantico è come una pompa gigantesca. Essa è responsabile della creazione di una corrente marina di profondità che agisce sotto correnti di superficie ben note e che interessa l’intero pianeta. Prima che le acque profonde del Nord Atlantico ritornino in superficie, riapparendo in luoghi diversi, anche nell’Oceano

Pacifico, trascorrono molte centinaia (forse persino migliaia) di anni.

Ma per quale motivo le masse d’acqua nel Nord Atlantico scendono in profondità? Cosa determina il funzionamento ininterrotto della pompa?

L’illustrazione mostra il flusso dell’acqua di superficie calda da sud a nord. L’acqua scende in profondità in prossimità del fronte di ghiaccio polare e poi scorre nuovamente verso sud.

La discesa è accelerata quando l’acqua di superficie ghiaccia. Il sale nell’acqua di superficie si libera dal ghiaccio e si aggiunge all’acqua proprio sotto il ghiaccio che si è appena formato. L’aumento nella salinità dell’acqua porta anche un aumento di densità dell’acqua. Quindi è l’aumento di salinità il fenomeno che determina la discesa di acqua in profondità.

La pompa salina attira acqua calda e salata da sud (la Corrente del Golfo) e spinge acqua fredda e salata di profondità verso sud.

La discesa in profondità è dovuta a due fattori:
L’acqua di superficie contiene sale
L’acqua di superficie ghiaccia e si scioglie nuovamente

Il Nord Atlantico si caratterizza per una bassa salinità quindi la Corrente del Golfo deve fornire sempre nuova acqua salata per far funzionare la pompa; ecco il perché del nome: pompa salina. Il funzionamento della pompa è determinato anche dal fatto che l’acqua ghiaccia e poi si scioglie nuovamente. Il meccanismo si può riassumere in cinque fasi:

1. E’ fornita acqua calda e salata di superficie
2. L’acqua di superficie ghiaccia e si libera sale
3. L’acqua fredda salata scende verso il fondo
4. Da sud arriva nuova acqua salata
5. Il ghiaccio si scioglie nei periodi caldi

ecc.

Affinché la pompa salina possa funzionare con efficacia è essenziale che la profondità del mare sia notevole. È quindi importante che la calotta glaciale si trovi nelle aree di fondale profondo del Nord Atlantico, ossia nel Mare di Groenlandia e nel Mare del Nord.

La temperatura media dell’atmosfera è in aumento costante ormai da molti anni. Si discutono le ragioni di questo riscaldamento globale e in che misura possa essere causato dall’inquinamento provocato dall’uomo.

Gli esperti di climatologia e gli oceanografi temono che un clima più caldo possa avere conseguenze inattese sulla formazione di acque profonde nel Nord Atlantico.

A sinistra sono rappresentate le ben note correnti di superficie di acqua fredda e calda. Notare le correnti fredde sul fondo dell’oceano che vengono spinte verso sud dalla pompa salina.

Temperature più elevate nell’atmosfera sposteranno il fronte dei ghiacci polari verso nord e più vicino alla terraferma. Il fronte di ghiaccio, allontanandosi dai tratti di mare profondi tra la Groenlandia e la Norvegia ed entrando in acque più basse, può determinare una sostanziale riduzione della forza della pompa salina.

Se la pompa salina perde in potenza, diminuirà in proporzione anche la fornitura di acqua salata calda verso il Nord Atlantico per opera della Corrente del Golfo. La salinità dell’acqua diminuirà ed anche la potenza della pompa salina diminuirebbe ulteriormente.

Tale processo potrebbe determinare una glaciazione rapida e permanente delle acque a nord dell’Islanda e delle Isole Faroe. A questo punto la pompa salina e la Corrente del Golfo non potrebbero più portare calore nelle acque a nord dell’Islanda. Le temperature in queste aree diminuirebbero fino a un livello più basso rispetto a quello attuale determinando, in nord Europa, un clima significativamente più freddo, forse vicino a quello dell’Era Glaciale.

Attualmente si tratta solo di ipotesi, ma gli scienziati hanno scoperto che l’Era Glaciale più recente ebbe inizio improvvisamente, 130.000 anni fa. Potrebbe essersi originata in questo modo. In ogni caso, nessuno lo può dire con certezza.